• Produttore: Azienda Agraria Perdarubia
  • Vino: Perda Rubia (rosso classico)
  • Denominazione: Cannonau di Sardegna DOC
  • Vitigno: Cannonau 100%
  • Annata: 2005
  • Tit. Alcolemico 14,5% vol.
  • Prezzo: < 15 €
  • Url: www.perdarubia.it
 Ne lessi qualcosa sull’intramontabile “Vino al Vino” di Mario Soldati, poi ancora su “Il Vino degli altri” di Andrea Scanzi. Mosso dalla curiosità che sempre in questi casi mi coglie, mi avventuro nel loro sito web e, grazie all’e-commerce ed alcune successive mail (grande gentilezza, cordialità, chiarezza e velocità), in poco tempo mi ritrovo a casa un bel pacco con al suo interno il Perda Rubia.

“Si dice che il Perda Rubia sia l’ultimo dei Canonau” . Questo si legge entrando nel sito dell’azienda, che nasce nel 1949 e si trova nella regione dell’Ogliastra, tra i comuni di Cardedu, Talana e Baunei. Il nome “Perda Rubia”  deriva dalla dialettica locale perda arrubia ovvero pierta rossa, in onore del particolare suolo granitico che si trova in quei terreni. Primi a vinificare il Cannonau in purezza, (per loro si scrive “Canonau” senza una “n”) capendone anzitempo il vigore e le potenzialità, hanno dato vita ad un vino che è ottenuto da vitigni a piede franco e, sia in vigna che in cantina, seguono i criteri dell’agricoltura biologica, senza nessun tipo di intervento da parte della chimica.


Di ulteriore curiosità è l’immagine in etichetta raffigurante un tessuto anticamente usato in Sardegna per adornare i letti. Queste trame in particolare, da sempre impiegate dalla famiglia, sono così divenute marchio e riconoscimento del vino/vitigno stesso. Ma veniamo ora al vino.


Nel calice ritrovo un bel rubino dall’ottima trasparenza e dai nobili riflessi. Non è vino limpido, (non subisce alcuna filtrazione, se non naturale) quindi negli ultimi calici vi si trovano molti residui.
Ottimo il ventaglio olfattivo. Suadenti e particolari i sentori di frutta rossa in confettura, frutta secca e spezie, che si dividono poi con sentori mentolati, laccati, a tratti eterei. Un naso invitante, intenso e di bella pulizia.
Al palato è di ottima corrispondenza olfattiva. Polposo, ma mai pesante, l’alcolicità seppur elevata non è per niente avvertita. La sapidità ed il tannino ben presenti, sono quelli del purosangue. Elegante e di bella pulizia anche al naso. Chiude lungo con il ritorno fruttato ed una mento-balsamicità di classe.
Un’ottima sorpresa, in grado di regalare delle belle emozioni. Condivido con loro il fatto che si stacca nettamente dal classico Cannonau fin’ora mai sentito.

“L’ultimo dei primi, l’unico vero, addita ancora solitario una via che dalla Storia deriva la certezza”  (cit.)

♥♥♥♥♡