venerdì 10 febbraio 2012

Il Mio Sauvignon 2008 - Camillo Donati. Sensazioni e nostalgia del passato!

Alcune Bottiglie degustate
  • Produttore: Camillo Donati
  • Vino: Il Mio Sauvignon - Vino Frizzante
  • Denominazione: Emilia IGT
  • Vitigno: Sauvignon
  • Annata: 2008
  • Tit. Alcolemico 12,5% vol
  • Prezzo: < 10 €
  • Url: www.camillodonati.it
Andare in visita da Camillo Donati è un po’ come riguardare un vecchio album di foto. Innanzi tutto il navigatore ti abbandona, non lo trova. Se non ci fossimo fermati al primo bar per chiedere indicazioni (proprio come una volta) e senza la telefonata di Camillo per sapere dov’eravamo finiti, non saremmo mai arrivati. Dopo le dovute presentazioni (lo abbiamo trovato in strada ad aspettarci), entriamo.

Degustando e chiacchierando con Camillo
E così, che guardandoti attorno, trovi un’atmosfera ed un ambiente anni 80’ che sembrerebbe quasi siano voluti, siano stati ricreati appositamente. Niente di tutto ciò. Da Camillo Donati è tutto naturale!
Al tavolo, ti mette a tuo agio, appoggia le bottiglie, i bicchieri, un trancio di Parmigiano Reggiano intonso ed una brocca d’acqua. “Servitevi pure ragazzi”. Abbiamo degustato quasi tutte le sue etichette e ricordo bene le sensazioni di quelle ore trascorse ascoltando la sua storia, la filosofia naturale con cui lavora, gli imprevisti di alcune annate, ma soprattutto l’amore e la passione per il suo lavoro. Tutto quanto avvolto da quella sua naturale schiettezza d’altri tempi, che si ritrova chiaramente in ogni sua bottiglia. Andatelo a trovare, non ve ne pentirete.

Degustando le sue bottiglie sono tornato con i ricordi a quando da piccino aiutavo il nonno ad imbottigliare il vino in cantina, l’atmosfera frizzante ed i profumi di quel luogo, di quei tempi mi hanno riempito i sensi. Di quando poi in estate si stappavano fresche quelle bottiglie, e di quante volte se non si stava attenti metà del contenuto andava perso per la troppa pressione. Sapori antichi, schietti, di una volta, sapori del vino. Questo è quello che provo quando bevo Camillo Donati.

Il post potrebbe anche finire così, sono queste le sensazioni che volevo trasmettere su questa esperienza degustativa ed emotiva. Per chi ha tempo, voglia, e per chi vuole saperne di più si continua: 


- Il Mio Sauvignon -
Le vigne sono a conduzione biologica e biodinamica, in cantina non si interviene in nessun modo, (solo piccole dosi di solforosa in pigiatura), nessun tipo di controllo in fermentazione, lasciando alla natura il compito di tramutare il mosto in vino. Tutte le sue etichette sono a rifermentazione spontanea in bottiglia, proprio come da tradizione Emiliana, grazie all’aggiunta di mosto non ancora fermentato. Niente altro.

Tra le bottiglie che ho portato a casa, il bianco che più mi è piaciuto e sicuramente questo Sauvignon 2008:

Versandolo nel calice crea una leggera spuma che invoglia immediatamente e crea salivazione. Di color giallo dorato antico, risulta velato per via delle fecce fini che vanno a donargli profumo e struttura.

Il naso stupisce, inizialmente magari un po’ chiuso, ma basta attendere alcuni minuti per essere ripagati. Sentori agrumati, officinali di camomilla e salvia. L’intensità e la complessità in continua crescita aprono il profumo a sentori di miele amaro, pietra focaia e crosta di pane. Un naso intrigante anche per la sua intraducibilità di certi momenti. Invitante, antico, contadino.

In bocca è sapido, quasi salato, tannino presente (fermentazione in rosso anche per le uve a bacca bianca), ed una leggera pungenza data dalla Co2 ne aumenta ulteriormente la freschezza. Tuttavia risulta piacevolmente rotondo per via di un leggero residuo zuccherino e per il suo estratto, che rendono la bevuta snella, dinamica e dissetante. Interminabile poi in chiusura, lasciando in bocca fresca sapidita territoriale.

Ad ogni bicchiere versato aumenta l’intensità e la velatura del colore, aumentano ed evolvono i profumi al naso, ed infine in bocca grazie anche all’aumento della temperatura cresce di struttura e di piacevolezza. In alcuni tratti, senza spaventarsi, sia al naso che in bocca potrebbe ricordare alcune birre.

♥♥♥♥ e anche più.

domenica 5 febbraio 2012

Langhe Nebbiolo 2010 - Cascina delle Rose. Il carattere di un “Terroir”

Produttore: Cascina delle Rose
Denominazione: Lenghe Nebbiolo DOC
Vitigno: Nebbiolo 100%
Annata: 2010
Tit. Alcolometrico: 13,5% vol.
Prezzo:  <15 €
Url: www.cascinadellerose.it

È notte. Una bellissima nevicata ed un pacifico silenzio rendono speciale la serata. Quale migliore occasione per godersi in due un buon calice di vino?

Scelta facile, non avendo ancora assaggiato il nebbiolo 2010 di Cascina delle Rose, acquistato, tra l’altro, in questa occasione.

Partendo dal colore che al granato solo si avvicina, alla sua vivacità, dagli intensi profumi di fiori, di frutta, di spezie, (ne è davvero ricco), tutto rientra nella cerchia della freschezza e della gioventù del vino. In sorso è lo stesso, il tannino e l’acidità sono quelle del nebbiolo senza fronzoli, grintosi ma composti. Nessun passaggio in legno, nessuna alchimia, grandi attenzioni sia in vigna che in cantina. Un bicchiere di grande pulizia, finezza ed armonia. Soprattutto di franca riconoscibilità. Una bevuta che vuol essere così, immediata, che non ha bisogno di essere aspettata, qui non servono approfondimenti. Un nebbiolo da avere in cantina insomma!

Da questo assaggio vien da sé pensare a quanto sia evidente come il vitigno, il terreno ed il clima abbiano contribuito - grazie alle giuste scelte fatte dall’uomo ed ai limitati interventi in cantina poi - ad ottenere una materia prima, a mio parere, di grande qualità, integrità ed appunto, territorialità. Questo è il terroir di Cascina delle Rose, unico e riconoscibile in tutti i loro vini.

A cena finita ci si accorge pure che ne è rimasto ben poco nella bottiglia. Che bevibilità!
Che bella nevicata, che bella bevuta!

♥♥♥♥
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