martedì 22 maggio 2012

Rosso di Montalcino 2009 - Molinari Carlo, Podere Le Fonti



  • Produttore: Molinari Carlo - Podere Le Fonti
  • Vino: Rosso di Montalcino
  • Denominazione: Rosso di Montalcino DOC
  •  Vitigno: Sangiovese 100%
  • Annata: 2009
  • Tit. Alcolemico: 14,5% vol.
  • Prezzo: < 15 €
Condividere o aprire le porte del blog ad un amico, è un po' come invitarlo a casa e stappare qualcosa di emozionante insieme. Io ad esempio, sono stato ospitato dal buon Enofaber qui e qui. È quindi con vero piacere che lascio la parola a Fabio, appassionato, ma soprattutto compagno di tante belle serate dedite alla convivialità e alla goliardia, ma soprattutto a questa grande passione comune: il vino.

Andare in giro per cantine può riservare davvero bellissime sorprese soprattutto quando, inaspettatamente, ci si imbatte in aziende microscopiche che per etica del lavoro e livelli qualitativi raggiunti dai propri prodotti, non hanno nulla da invidiare a cantine ben più conosciute o blasonate.

E’ il caso dell’ Azienda Agricola Molinari Carlo - Podere le Fonti, di proprietà della Sig.ra Marisa Colombo (quasi 80 anni portati in maniera stupefacente) che con passione e grande tenacia porta tuttora avanti il lavoro cominciato poco più di 30 anni fa dal marito. Un vero piacere farsi raccontare la sua storia. Passeggiando fra i vigneti, scopriamo il piccolo terroir di questa azienda, che conta appena poco più di un ettaro, con una produzione limitatissima di bottiglie fra Brunello, Rosso e Sant’Antimo. Ci troviamo nel versante storico del Brunello, quello che nella “piramide del Brunello” è rivolto a Nord, e ne contraddistingue i vini per la loro elegante austerità, arricchendoli di longevità e grande finezza.

L’occasione per stappare questo Rosso di Montalcino 2009 è stata una bella cena con alcuni amici. Appena aperta la bottiglia, il vino è stato versato senza indugi nei calici, ed immediatamente è stato comprensibile a tutti quanto fosse necessario farlo respirare almeno un paio d’ore. Nel bicchiere troviamo un bel colore granato di straordinaria vivacità e limpidezza. La scintillante trasparenza che lo accompagna è inconfutabile prova che siamo di fronte ad un Sangiovese al 100%, senza la presenza di intrusi internazionali, (come da disciplinare tra l'altro, ma noi lo si vuole ulteriormente sottolineare). Nulla contro di loro, ma la tipicità di questo vitigno in questo vino, va preservata senza se e senza ma.

Lo avvicino al naso e subito una lieve nota di tostatura, quasi di torrefazione (curiosa direi, il vino affina completamente in acciaio per 2 anni senza tracce di passaggio in legno) che svanisce subito e lascia il posto ad un naso di assoluta austerità ed eleganza. Predomina una netta sensazione floreale, una rosa appassita, una pungenza dovuta alla forte carica alcolica che ci rimanda ad una speziatura accostabile al chiodo di garofano. Il vino ancora si cela, ed il frutto non è immediato, si fa attendere, per poi arrivare con deliziose sensazioni di piccoli frutti rossi e marasche sotto spirito. Chi pensava di trovare nell’olfatto di questo vino la complessità del suo fratello maggiore forse ne è rimasto deluso, ma la sua essenzialità e la sua finezza costituiscono il suo pregio maggiore svelandosi poco a poco.

Il meglio però lo ha riservato al palato dove ha un ingresso poderoso, di forte intensità ed impatto dall’alto dei suoi 14,5%. Il tannino è levigato, la bocca è polposamente rotonda per la grande struttura, ma ben bilanciata da una vigorosa freschezza. Tutt’altro che ruffiano, chiude lunghissimo con sensazioni gusto olfattive che rimandano ad una notevole balsamicità sostenuta ed amplificata nuovamente da una nota speziata quasi piccante di pepe nero. Esplosivo, eppure così aggraziato, dimostrazione senza mezzi termini che classe e raffinatezza non stanno dietro solo al “vestito buono” dei tannini nobili del legno. Davvero un piccolo gioiello per il prezzo che ha, eppure forse non proprio per tutti.


Ringrazio Fabio per la sua disponibilità e lo invito nuovamente a venirmi a trovare (sia a casa, che qui) per aprire insieme una nuova bottiglia.


Dimenticavo! Se qualche "Wine-Friend" ha voglia di condividere su Odori Terziari le sue esperienze vinose, beh sapete dove trovarmi ;-) 

lunedì 14 maggio 2012

Valtellina Superiore Sassella Stella Retica Riserva 2004 - Ar.Pe.Pe. Sognare si può!

Produttore: Ar.Pe.Pe.
Vino: Stella Retica 
Denominazione: Valtellina Superiore Riserva D.O.C.G. Sottozona Sassella
Vitigno: Nebbiolo 100% (Chiavennasca)
Annata: 2004
Tit. Alcolemico: 13% vol.
Prezzo: < 18 €
Url: www.arpepe.com

Amo i vini di Ar.Pe.Pe. fin dal primo giorno che li ho sentiti. La scoperta risale ad una calda domenica bolognese, in occasione di una delle prime edizioni di Gustonudo (quanto siano importanti le manifestazioni dedicate al vino lo si capisce anche da qui). La loro è una lunga e coinvolgente storia che parte dal lontano 1860, ed arriva fino ai giorni nostri. Vi consiglio di leggerla sul loro sito, perché appassiona veramente. Ricordo di essermi avvicinato al loro tavolo per sentire il nebbiolo di Valtellina, fino ad allora a me sconosciuto. Ricordo una gentile e sorridente signora dai capelli biondi sussurrare le sue bottiglie con amore e passione, ricordo che subito mi conquistarono. Scoprii poi che la signora fosse Isabella Pelizzatti Perego, la quale, insieme ai suoi familiari, è ora l'ultima generazione a condurre Ar.Pe.Pe.


"Il tempo è realmente la via migliore per fare emergere le potenzialità del terroir? Il “purista” Arturo ha dato la sua risposta con i fatti. Aspettando e difendendo l’integrità del Nebbiolo, scartando la dolcezza dei passiti, chiudendo le porte alle mode."
Tratto da "Il segreto dell'armonia" - Ar.Pe.Pe.


Rosso granato vivo, bellissimo, quasi ipnotizza. A due ore dall'apertura verso il primo bicchiere ed ha subito una grande intensità. China, rabarbaro, frutta matura e profumi della lacca. Verso il secondo bicchiere e l'intensità aumenta, diventa "ampio" (per la terminologia Ais è il massimo punteggio), erba tagliata, muschio, il bosco dopo la pioggia, terroso e piacevoli sentori di liquirizia. L'apoteosi del terziario. Un naso fantastico, freco pulito e di estrema eleganza evoluzionale. L'assaggio ha rotondità, armonia, tutto è perfettamente in equilibrio. Tannino vivo e piacevole, sapidità = territorialità di Valtellina. È nebbiolo! Sembra rinfrescare, un sorso chiama l'altro ed il bicchiere dal naso passa repentinamente alla bocca in un continuo. La bottiglia, ahimè finisce in fretta, lasciando un lungo ricordo al palato. Tipicità ed espressione del territorio, grande riconoscibilità del vitigno. Da berne in continuazione. Considerando che non è una delle bottiglie di punta dell'azienda e per il suo prezzo, ho esclamato: "sognare si può!".

Ancora ringrazio quel giorno per aver scelto di andare a quella (all'epoca per me inusuale) manifestazione sui vini naturali.

♥♥♥♥♥

giovedì 10 maggio 2012

Festival del Franciacorta a Bologna - Impossibile mancare!


14/05/2012 - Bologna
Sono sempre ben contento di promuovere gli eventi legati al vino che si svolgono nella mia amata Bologna. Per gli appassionati dello spumante metodo classico italiano, per conoscere ed approfondire un territorio ed il suo vino, non prendete impegni lunedì 14 Maggio 2012. L'evento si svolgerà al Royal Carlton Hotel - Via Montebello a Bologna, ottima location. L'ingresso per la stampa e operatori è dalle ore 16:00, mentre l'apertura al pubblico è dalle 18:00 fino alle ore 21:00 (orario di chiusura). Il prezzo poi, è sicuramente vantaggioso - 15 €.

Non ci saranno solo assaggi dei vini delle oltre 42 aziende presenti, all'interno della manifestazione si svolgeranno infatti due approfondimenti guidati da Nicola Bonera, miglior Sommelier d'Italia 2010. Alle ore 17:00: "Franciacorta, un vitigno, un vino, una terra: precorso attraverso le tipologie di Franciacorta". Mentre alle ore 19:00 l'approfondimento è sulle fini bollicine della tipologia Satèn con: "Franciacorta Satèn: eleganza nel calice".

Per maggiori informazioni vi rimando al sito dell'AIS Emilia ed a quello del Franciacorta.

Potrebbe interessarti:http://www.bolognatoday.it/eventi/cultura/vino-degustazioni-Franciacorta-festival.html
Seguici su Facebook:http://www.facebook.com/pages/BolognaToday/163655073691021

Un evento imperdibile dicevo, al quale non mancherò di certo. Sono tante le aziende sconosciute a cui voglio avvicinarmi, per cui non esitate a scrivermi per darmi suggerimenti e consigli su etichette o realtà da scoprire, a cui devo per forza avvicinarmi. Sono certo che tra queste 42 realtà c'è un amore che in me deve ancora sbocciare! In più se qualche amico del blog, di Twitter o di Facebook fosse presente, sarà un'ottima occasione per rivedersi o per dare finalmente un volto a quelli nuovi. Sentiamoci!

Elenco delle 42 aziende presenti:

Abrami Elisabetta - Antica Fratta - Fratelli Berlucchi - Barone Pizzini - Bellavista - Berlucchi Guido - Bersi Serlini - Borgo La Gallinaccia - Bosio - Ca’ del Bosco - Cantina Chiara Ziliani - Cascina San Pietro - Castello di Gussago a Santissima - Cola Battista - Contadi Castaldi - Ferghettina - Gatti Enrico - Il Mosnel - La Boscaiola - La Montina - Lantieri de Paratico - Le Marchesine - Lo Sparviere - Majolini - Mirabella - Monte Rossa - Montenisa - Quadra - Ricci Curbastro - Riva di Franciacorta - San Cristoforo Santus - Solive - Tenuta Ambrosini - Tenuta Moraschi - Uberti - Vezzoli Giuseppe - Vezzoli Ugo - Vigna Dorata - Vignenote - Villa Crespia (Muratori) - Villa Franciacorta.

lunedì 7 maggio 2012

Dinavolino 2010 - Az. Agr. Denavolo. Dominatore della volatile!

  • Produttore: Az. Agr. Denavolo
  • Vino: Dinavolino
  • Denominazione: Vino Bianco V.D.T.
  • Vitigno: Malvasia di Candia aromatica, Ortrugo, Marsanne, altro vitigno non identificato
  • Annata: 2010
  • Tit. Alcolemico 11,5% vol
  • Prezzo: < 13 €
  • Url: denavolo.blogspot.it
L'azienda Denavolo di proprietà di Giulio Armani, noto ai più per essere l'enologo de La Stoppa, ha dal 2005 intrapreso una propria avventura vitivinicola creando nel piacentino, da soli vitigni a bacca bianca, due etichette: il Dinavolo, fratello maggiore, ed il Dinavolino appunto. Le vigne sono a conduzione biologica, le vinificazioni riprendono le antiche usanze della tradizione. Lunga macerazione sulle bucce, niente solforosa in vinificazione, nessun controllo delle temperature, niente travasi, tantomeno filtrazioni.

Questi vini, anche chiamati "Orange Wine", per via appunto della lunga macerazione a contatto con le bucce, nel calice si muovono compatti sulle tonalità dell'ambra. Il Dinavolino, leggermente velato, al naso sorprende, sicuramente spiazza. In primis ha una pungenza estrema, senza dubbio da elevata acidità volatile - voluta* - non certo per nasi poco avvezzi. Seguono agrumi dolci e fiori in macerazione, miele, rosmarino, salvia e capperi. Non siamo certamente di fronte a quello che in molti si aspetterebbero da un vino bianco ambra tecnico, se poi aggiungiamo una sapidità tipica del mare, note di infusione, si potrebbe rimanere interdettiIl sorso inizialmente è salato. Con l'aumentare della temperatura risulterà poi più equilibrato ed avvolgente (sono bottiglie che vanno aperte per tempo ed aspettate). Vibrante, ha tannino percettibile ed acidità elevata, tuttavia ha grande bevibilità e netta corrispondenza con il naso. Intensità e complessità olfattiva. Struttura e severa piacevolezza in bocca e tanta vita davanti.

Per la sua tipologia e per gli amanti del genere, una gran bella esperienza insomma. Ma non per tutti, effettivamente se penso con chi potrei condividere questa bottiglia il cerchio si restringerebbe di molto. Forse è ancora presto, forse questa è solo l'alba dei dominatori della volatile

Infine mi domando se sia questa la strada giusta da percorrere o se sia solamente una forma di estremismo. Su questo sono ancora confuso.

♥♥♥♡

Annata riconoscibile solamente dal tappo.


* Alcuni produttori, come appunto Giulio Armani, qui una sua intervista, ricercano una leggera acidità volatile perché, se a dosi moderate e comunque non al disopra dei massimi stabiliti dalla legislazione CEE, regala intensità, amplifica i sentori e la freschezza.
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