martedì 19 febbraio 2013

Uscire con un vino dopo 12 anni, è possibile. Lo fa Casa Caterina con il "Vita Grama"



Produttore: Casa Caterina
Denominazione: Vino da tavola rosso
Vino: Vita Grama
Vitigni: Merlot 60% - Cabernet Franc 35% - Cabernet Sauvignon 5% 
Annata: 2000

Caratteristiche: lieviti autoctoni, assenza di solforosa, nessuna filtrazione ed altre stabilizzazioni
bottiglia n: 2467 di 6000 - in commercio da meno di un anno
Tit. Alcolemico: 12,5 % vol.
Prezzo: < 14 € - comprato in enoteca

Casa Caterina, non è solo spumante metodo classico in zona Franciacorta. Sì, in zona, perché non aderisce all'omonima DOCG. Sita a Monticelli Brusati (BS), a 3 chilometri dal lago d'Iseo questa piccola azienda artigianale lavora con i criteri della biodinamica. Nei circa 10 ettari di vigneto, vi sono piantate 37 diverse varietà di vitigni. Una follia? Niente affatto, la loro è una lunga ricerca dedita alla comprensione del territorio, con il fine di tradurlo ed esaltarlo grazie ai vitigni più appropriati. Terreni difficili, che richiedono al vino lunghi affinamenti e gli donano longevità. Per questo motivo i fratelli del Bono escono con bottiglie dal millesimo non sempre recente.

L'etichetta ed il nome "Vita Grama" sono un atto d'amore, una dedica di Aurelio ed Emilio del Bono, al padre ormai scomparso. Ed infatti - racconta Aurelio via telefono - «le mani che si vedono in etichetta sono proprio le sue, quelle di mio padre. Perché» - continua - «la sua, è stata davvero una vita grama, di sacrifici, in campagna non c'erano le comodità di oggi, era dura!».

In commercio da inizio 2012, il vino ha trascorso due anni e mezzo in legni di varie misure, un lungo riposo in acciaio e tre anni in bottiglia.

Agile: nel calice è granato vivo, che sfuma e si attenua in unghia. Caffè, cacao e cuoio, si presenta così al naso. Seguono intense sensazioni laccate e terziarie. C'è un ricordo chiaro e fresco di cocomero, che fa tanto Toscana. Ci si ritrova il fungo, la terra, il muschio, ed il bosco dopo una pioggia primaverile. Del varietale c'è solo la parte più nobile, non stereotipata. C'è la frutta rossa evoluta, ed una freschezza che lo rende attraente. Ho come il presentimento che la bottiglia finirà in fretta.

Ingresso snello, piacevole, veloce, si beve meravigliosamente, 12.5° sono uno spasso. Il gusto è preciso: caffè e cacao. Possibile che un vino del genere possa costare così poco? Sono meravigliato, soddisfatto, ne voglio ancora! Il tannino è vivo, piacevole, c'è freschezza, c'è polpa. Una volta mandato giù il sorso poi: che tenuta. Complimenti ad Aurelio ed Emilio del Bono, continuate così!



Per il rapporto felicità / spesa, di cuoricini se ne merita 5 belli pieni.

2 commenti:

  1. Assaggiato ieri e subito acquistata una bottiglia. Roba decisamente sopra la media. Uscire a dodici anni dalla vendemmia è un caso più unico che raro. Chapeau.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho fatto la stessa cosa: l'ho assaggiato ad una degustazione ed è stato subito amore.
      È comunque un vino fragile, da conservare attentamente e di non lungo invecchiamento. Del resto, esce vecchio!

      Elimina

Lascia il tuo commento qui!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...