mercoledì 17 aprile 2013

#barbera3: elogio alla Barbera

Da sinistra: Luigi Fracchia - Vittorio Rusinà - Niccolò Desenzani

Ciò che ruota attorno alle degustazioni numerate di questo tipo - quelle con il # davanti - non si limita unicamente alle ore dell'incontro. C'è una sorta di euforia che parte dal giorno della presentazione ufficiale e finisce addirittura dopo alcune settimane dalla conclusione dello stesso.

Nel caso di #barbera3 ci sono stati gli scambi di tweet e le continue anticipazioni, che hanno contribuito ad accrescere la curiosità e a dare forma dell'evento. C'è stato il viaggio, la voglia di arrivare e rivedere - o conoscere - le persone con le quali ci si scrive quotidianamente sul web. C'è stata la cena della sera prima - situazione più intima - che rimarrà indimenticabile. Poi finalmente arriva il giorno: #barbera3 ha inizio. Arrivano tutti ed il Contesto Alimentare di Torino - sede dell'evento - in poco si riempie. Ci si saluta calorosamente e ci si presenta con entusiasmo. La voglia è quella di parlare con tutti, di conoscersi meglio, di condividere le proprie sensazioni ma, la giornata sembra scorrere veloce come un fiume in piena e purtroppo alcune parole sembrano perdersi irrimediabilmente dentro un immaginario vortice. In un batter d'occho vengono servite le Barbera, assieme ad esse le profumate pietanze in abbinamento. #barbera3 entra nel vivo:

"...ci fa molto piacere poter condividere questo #barbera3, questa degustazione numerata, con voi. Io, Luigi e Niccolò, abbiamo svolto un lungo lavoro che è durato diversi mesi, di studio e di ricerca sulla Barbera... Il nostro è un grande amore verso quest'uva, verso questo vitigno che, secondo noi, nel passato è stato molto depauperato, a cui è stata tolta la propria vera forza, la propria vera energia..."
 Vittorio Rusinà 
1) "Vigna del Noce" Barbera d'Asti Doc 2006 - Ezio Trinchero, Agliano (AT)

Barbera al 100%, da un vigneto di 80 anni. Fermentazione in botti da 50 hl, con macerazione per 30 giorni sulle bucce ed affinamento per quattro anni, più uno di bottiglia. 

Granato impenetrabile, nel calice scattante. Inizialmente chiuso, con il tempo intensità e complessità sono un crescere: frutti rossi, spezie, richiami vegetali, di china e di brioches. In bocca ha elevata acidità ed un tannino fitto e piacevole. Alcool spinto ed ottima corrispondenza. Una Barbera schietta, realmente tipica e severa, che si esprime al meglio con il cibo.


2) "Austri" Langhe Barbera Doc 2006 - San Fereolo, Dogliani (CN)

Barbera 95%, Nebbiolo 5%. Assemblaggio di 4 differenti vigneti. Fermentazione in tini di legno, affinamento in botti di Slavonia da 40 hl per il 70% e per il restante tonneaux per 2 anni, poi bottiglia.

Di color rubino quasi granato, vivo e impenetrabile. Note olfattive rotonde e dolci, sia sulla frutta che sul vegetale. Caffè e vaniglia, precisione ed intensità. Buona l'acidità, anche se inferiore al primo campione, tannino inserito e beva più facile. Un'ottima espressione di Barbera in stile certamente più moderno.


3) "Etoile du Raisin" vdt rosso 2007 - Cascina degli Ulivi, Novi Ligure (AL)

Barbera 85%, Dolcetto 10%, Ancellotta 5%. Fermentazione in botti da 30 hl, macerazione per 35 giorni sulle bucce. 3 anni in botti da 30 hl e tonneaux per altri 2.

Rubino intenso, inizio difficile. In progressione ci si trova la frutta, il tabacco, il caffè e lo schietto carattere del vitigno. Elevata pungenza, che veicola i profumi ampliandoli progressivamente. Alta intensità. Mai composta, né precisa, per me attraente. Il sorso è caratterizzato da una notevole acidità che risulta in equilibrio con la dolcezza del frutto. Come il primo campione, dà il meglio in abbinamento con il cibo.


4) "Ronco Malo" vdt rosso 2010 - Bera Vittorio e figli, Canelli (AT)

Barbera 100%. Senza solfiti aggiunti. Fermentazione in vasche di cemento da 50 hl, macerazione per 25 giorni sulle bucce. Affinamento in damigiana fino alla primavera del 2012.

Negli appunti ho scritto: "qualcosa mi riporta ad alcuni assaggi di PaneVino", che tradotto vuol dire: materia, verticalità e dinamismo. La frutta è quella giovane ed acidula del rovo, le erbe sono aromatiche. Il sorso è sapidità, tannino inserito, ed un ritorno balsamico che nell'insieme creano una stupefacente beva. Forse meno riconoscibile, ma ugualmente interessante.


5) Vdt rosso 2010 per autoconsumo Giuseppe Ratti, Variglie (AT)

Barbera e Grignolino (percentuali non dichiarate). Azienda biologica in fermo attività dal 2007.

Rubino di minore profondità. Nel calice ruota allegra, come l'iniziale residuo di carbonica che - davvero - provoca il sorriso. Intensità di agrumi, frutta acidula e capperi costituiscono lo scheletro e la pungenza olfattiva. Semplice e grandiosa. Ci si ritrova l'acidità da un lato e la parte dolce dall'altra. Insomma una vera Barbera, da bere anche fresca che, con pane, amici ed affettato, non si smetterebbe mai.


6) "Vidur" Barbera 2011 campione da botte - Togni Rebaioli, Darfo Boario (BS)

Barbera 100%. Senza solfiti aggiunti. 40 giorni di macerazione in acciaio, affinamento per 12 mesi in tonneaux da 300 lt.

L'unica etichetta non piemontese entrata in batteria: una bella prova, che ha superato egregiamente: rubino al centro, porpora in unghia. Ha profumi giovani ed intensi di frutta rossa dolce, di nocciola ed una spiccata nota floreale di violetta. Naturalmente il legno è ancora avvertibile, ma la stoffa c'è e la si avverte già da ora. Un assaggio che ci fa solo marginalmente comprendere le potenzialità di questa Barbera camuna. Nessun dubbio né sbavatura, solo tanta gioventù.


7) Barbera del Monferrato Casalese Doc 2011 - Tenuta Migliavacca, San Giorgio Monferrato (AL)

Barbera 100%. Fermentazione in botti da 30/50 hl. Macerazione di 5 giorni, affinamento in acciaio/botte - in vendita anche sfusa.

Rubino e porpora, impenetrabile e giovane. Tipica, intensa, si avvicina a Trinchero e Cascina degli Ulivi come idea di Barbera. Frutta fresca e spezie, solo in sottofondo, tabacco e cannella. Il sorso è scorrevole, dominato dall'acidità che, in questo caso, appare meno irruente. Tannino fitto, polpa e beva schietta. Fresca, audace ed assolutamente gastronomica.


Sono più o meno tecnicamente questi gli assaggi di #barbera3. La scelta era ampia, qui c'era una Barbera per tutti i gusti. Non ci sono state né classifiche né vincitori, #barbera3 era un elogio al vitigno, frutto di una lunga e mirata ricerca, ma soprattutto di tre persone dotate di vera passione.

Tutto questo grazie a Vittorio Rusinà, Luigi Fracchia e Niccolò Desenzani.


#3barbera

Non so per quale motivo, ma scrivendo il post, mentalmente pensavo a quale Barbera possa meglio rappresentare i 3 autori dell'evento. Così, quasi per gioco, per dare un finale singolare al post.
Queste sono le mie conclusioni:

- Luigi: (1) Barbera "Vigna del Noce" di Ezio Trinchero;

- Niccolò: (4) Barbera "Ronco Malo"di Bera Vittorio;

- Vittorio: (5) Barbera per autoconsumo di Giuseppe Ratti.

Lascio a voi lettori ed amici, intuire il perché di queste mie scelte. 

10 commenti:

  1. Non avevo mai pensato ad abbinarmi/ci a delle Barbera!
    Credo che tu abbia azzeccato, insomma io sarei il più austero dei tre?

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    1. Almeno inizialmente lo potresti sembrare. Poi, quando ti apri, ti si "beve" alla grande!

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  2. Io, come si sa, mi vedo nella Barbera di Ratti, ma indubbiamente il Ronco Malo è nelle mie corde! Grazie di questo bel racconto che mi ha fatto tornare col pensiero a quella giornata di barberica baldanza!
    Niccolò (anonimo forzato)

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    1. Lo so bene Niccolò ma, idealmente mi sembri una persona più precisa, per questo non ti ho associato alla Barbera di Ratti, che tra l'altro è stata una delle mie preferite, per dire!
      Per il problema dei commenti porta pazienza.

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  3. Massimo rispetto, ragazzi!
    La barbera è anche il mio vitigno del cuore.. difficile non amarla.
    Se passate da Tortona vorrei tanto farvi assaggiare l'annata 2011 da botte e non aggiungo altro :-)

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    1. Sto iniziando ad apprezzarla sempre di più la Barbera, sto imparando che è un vitigno/vino dalle grandi potenzialità e dalle tante sfaccettature. Appunto: difficile non amarla.
      Paolo Carlo, come ti ho scritto probabilmente su twitter, è da un po' che vorrei venirti a trovare in cantina. Provo ad organizzare con gli amici del bar, così ti svuotiamo le botti ;-)
      Grazie per essere passato.

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    2. Dai, bellissima idea!
      Ora che la stagione sembra promettere bene, sarebbe ancora più bello.
      Ci conto

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  4. Eh sì, gran bella giornata quella di #barbera3 e gran bel post questo.
    Niente vinti né vincitori solo un grande eclettico vitigno, tanta passione e, per me, grandi scoperte di vini e produttori.
    La barbera mi porta anche ricordi d'infanzia...era il vino da osteria bevuto da Trinchetto :)

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    1. Nella mia infanzia, Andrea, la Barbera era quella frizzante, quella con il tappo rosso a corona, quella che era meglio stapparla in giardino, perché a volte la pressione era tanta che ne restava meno della metà dentro la bottiglia. Quella che mio nonno andava a prendere in damigiana "dal sò amìgh" sui colli e che il sabato mattina imbottigliava - ed era subito festa - perché c'erano sempre i ciccioli secchi e del pane ancora caldo. Che bei ricordi...

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    2. La Barbera è un vino amoroso e interregionale, riunisce e non spaventa il neofita.

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