giovedì 6 giugno 2013

Estasi per Camillo Donati ed alla "terziarizzazione" del Lambrusco!




Produttore: Camillo Donati
Denominazione: Lambrusco dell'Emilia IGT
Vitigni: Lambrusco Maestri 100%
Annata: 2006
Tit. Alcolemico: 13 % vol.
Prezzo: < 9 
Url: www.camillodonati.it

Dunque: chi dice che il Lambrusco sia un vino che vada bevuto nell'anno, al massimo quello dopo, sbaglia di grosso. Oppure si riferisce a quei "lambruschini" ruffiani tutti Big Babol e spezie, costruiti a meraviglia. La prova l'abbiamo avuta pochi giorni fa a pranzo io, Vittorio, Daniele e Sara.

Innanzitutto ringrazio l'amico Andrea che gentilmente ci ha regalato questa bottiglia esclamando: «Vi lascio questa. Provatela, ma non so se è ancora buona. Fatemi sapere!» 

È trascorso poco, giusto il tempo di farla raffreddare il minimo indispensabile e: ALT - FERMI TUTTI! È quello che abbiamo esclamato portando al naso il bicchiere. Eravamo in estasi totale. La terziarizzazione si era impadronita della bottiglia. I profumi erano riconoscibili, ma completamente evoluti: la frutta, in confettura; le erbe e le spezie, in macerazione, persino qualcosa di etereo, profondo, ramificato. Poi, sentire distintamente il profumo della terra, della zolla di terra umida (sentore spesso assimilabile al Lambrusco) così delineato ed intenso, ci ha trasportati direttamente nell'orto a raccogliere spezie profumate. E non so per quale strano motivo mi sono poi immaginato a camminare in vigna con Camillo Donati mentre mi raccontava della sua terra e del suo lavoro, assaporando così intrinsecamente l'emozione. Baroleggiante - lo so, è un azzardo, non gridate allo scandalo - ma qualcuno l'ha esclamato. Infatti nella terziarizzazione alcune similitudini le abbiamo ritrovate: è innegabile. Poi, c'erano le bolle. Grandioso, non una riduzione, nemmeno il più piccolo difetto. Tanti profumi, tanta intensità, tanta voglia di raccontarsi ancora. Mineralità, equilibrio e simmetria tra il sorso ed i profumi, ravvivati da quel tocco di emiliana frizzantezza. Una sola parola: armonia.

Questi sì che sono assaggi inaspettati. Probabilmente è stata una delle più grandi emozioni che un Lambrusco mi abbia saputo dare fino ad ora.


Se volete saperne di più su Camillo e della mia visita in cantina, cliccate qui.

13 commenti:

  1. Grande! Mi fa piacere che vi sia piaciuta! :)
    In cantina riposano altri vecchi di Camillo Donati che attendono solo l'assaggio. Chissà se potranno competere con questo "lambro"....

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    1. È stato davvero un regalo immenso Andrea.
      Mi fai invidia. Penso, a questo punto, di andarlo a trovare e supplicarlo per farmi dare un paio di bottiglie datate, sperando che ne abbia.

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    2. bisogna andarlo a trovare e comprare tante vecchie bottiglie, e poi trovarci e stappare ;)

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    3. Mi aggrego ai ringraziamenti per il meraviglioso dono che ci hai fatto, e propongo una spedizione in cantina.
      Poi si va a mangiare dalla Mariella...

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    4. Sono d'accordo: facciamo una spedizione da Camillo. Poi dalla Mariella.

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  2. Peccato non averlo assaggiato!
    Ma mi aggregherei volentieri alla spedizione punitiva!! :-)
    Cri_40elli

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    1. Molto volentieri Cristian: arruolato!
      Ora, dobbiamo solo organizzare.
      Grazie per essere passato.

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  3. Il 2009 (mi pare) non era rifermentato. Il mio cartone l'ho bruciato comunque in un lampo. Al contrario, un amico che non aveva gradito questo fatto, vorrebbe regalarmi le sue rimanenti 5 bottiglie.
    Che faccio?
    1) Rifiuto (per il suo bene) col rischio che le bottiglie facciano una brutta fine
    2) Accetto (facendo finta di fargli un favore) e me le godo? ;-)

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    1. Nic, quando andai a trovarlo in cantina, assaggiai il 2009 e l'unico "difetto" era appunto che non aveva rifermentato. Il vino però era ugualmente buono. Anzi, ricordo quella nota dolciastra in più, che lo rendeva ancora più avvolgente. Infatti un amico ne prese alcune bottiglie proprio per questo motivo.

      Posso suggerirti l'opzione 3?
      3) spartiamocele :-)

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  4. Grande Ric, è fondamentale riconoscere la grandezza di questi vini che hanno una qualità della materia e della vinificazione eccezionale. E sono convinto, pur non avendo bevuto questa bozza, che fosse molto più interessante e buona di molti Barolo. Sfatiamo i miti, i Barolo buoni sono pochi e il resto è gran fuffa. Immancabilmente mi viene da citare Jacopo Cossater che credo sia un cultore dei Donati d'annata (il giochino di parole perdonatemelo!).

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    1. Purtroppo quello che hai scritto sul Barolo è vero, ma il grande pubblico ovviamente non se ne accorge.

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  5. Niccolò, infatti in molti pensano che il Lambrusco sia un vino da bere esclusivamente giovane (è anche giusto: se iniziamo a far invecchiare anche questa tipologia di vino, non si beve più niente) tuttavia, alcuni di loro: quelli di Donati, di Graziano, ecc. possono anche permettersi di essere "dimenticati" in cantina. Spesso, in questo caso, è anche un bene.

    Altro discorso - e mi ricollego ad uno scambio di idee avvenuto su una pagina di Fb - è quello di identificare il vitigno Lambrusco (a prescindere dalla specie) come vitigno che possa creare vini esclusivamente poco longevi.
    Al massimo è il tipo di vinificazione, il metodo di lavorazione in vigna ed in cantina e, fondamentale, l'ambiente pedoclimatico a creare delle nette distinzioni qualitative. Conosco alcuni vini ottenuti dal vitigno Lambrusco - anche fermi - che reggono molto bene gli anni.

    Vabbé, mi sono forse dilungato troppo.

    P.s. abbiamo anche risolto il problema dello spam, fantastico!

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