venerdì 19 ottobre 2012

Naigartèn 2010 - Gradizzolo, un autoctono bolognese da sostenere!


  • Produttore: Gradizzolo
  • Denominazione: Emilia Rosso IGT
  • Vino: Naigartèn
  • Vitigno: Negretto
  • Annata: 2010
  • Tit. Alcolemico: 12,5%
  • Prezzo: < 10 € in cantina.

Colli Bolognesi, vitigno autoctono a bacca rossa, prima abbandonato, da pochi anni riscoperto: questa in sintesi, è la storia del Negretto o NegrettinoUn vitigno/vino figlio del territorio, semplice e piacevole al naso, scalpitante in bocca. Che tuttavia ben si sposa con la cucina emiliana e, se vogliamo parlare di territorialità e tradizione enogastronomica, qui ci siamo.

Rubino scuro, granato in unghia, agile nel calice, il Naigartèn, passata la ventata alcolica, ha sentori leggiadri di frutti rossi aciduli, di spezie dolci, di rosa e leggermente vanigliato, con ritorno vegetale. Ha complessità crescente ed un contesto olfattivo piacevole.

Il sorso spiazza - un altro vino - più ruvido di come lo si credeva: tannino irruente e giovane ed acidità elevata. La struttura non è pesante, la bevibilità è buona, non risulta spiacevole, tutt'altro. Nel sorso ci si ritrovano piacevoli i frutti, le spezie e le rose, con chiusura amaricante. Un vino che richiede cibo: senz'altro. Ha spigoli da smussare, di certo. Chissà, tra sei mesi, o un anno, come sarà, magari è un vino longevo. Da riprovare!




Per un approfondimento sul vitigno, sul padre di questa bottiglia, Antonio Ognibene, nonché artefice del recupero dello stesso, vi rimando ad un interessante articolo di Slowfood che a suo tempo apprezzai parecchio. 

Barbera "Bricco dell'Invernata" di Gradizzolo - ne parlo qui.

4 commenti:

  1. Ciao Riccordo,
    sposto la discussione da un punto di vista tecnico in una sede più consona e meno "sulla piazza" come FB.
    Anche perché ho visto che si scatena un buonismo "tutto il rispetto per..." che sinceramente mi pare fuori luogo.
    Anche perché il miglior rispetto per un produttore é parlare bene dei suoi vini quando lo meritano, e sono tanti quelli di Gradizzolo che lo meritano, e essere franchi quando invece viene intrapresa una via che non sembra portare a nulla.
    I Colli Bolognesi sono un posto difficile per fare il vino, o forse più banalmente meno fortunato di altri.
    Penso che andare a riscoprire un vitigno come il Negrettino, che parte con un DNA sfortunato, solo perché ce l'abbiamo solo Noi non mi pare che possa alzare il livello qualitativo della zona.
    Tanto più che coloro che ci stanno lavorando hanno già dimostrato con i loro vini che possono ottenere grandi risultati.
    Cosa ha il Negrettino più di un Barbera o di un Cabernet di annata che possa andare bene con la cucina del territorio?
    Questa voglia dell'autoctono a tutti i costi in gran voga fino a qualche anno fà mi pare che ultimamante stia segnando un pò il passo.
    Ho sentito la stessa annata del Negrettino a 1, 2 e 3 anni dalla vendemmia, senza notare i miglioramenti della trama tannica che sarebbe stato auspicabile trovare.
    I tannini erano duri, legnosi, con una sensazione amara decisa.
    Forse erano ancora giovani le vigne e adesso sono migliorate?
    Può essere, mi starò senz'altro sbagliando io.
    Non me ne volere se non ho il tuo trasporto verso questo vitigno, decisamente "minore".
    Fabrizio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Fabrizio per essere passato di "qua" a commentare, lo preferisco anche io.
      Sono d'accordo con te su molte questioni, soprattutto nell'essere franchi con il produttore: ne guadagna sicuramente, perché con i soli complimenti non si va da nessuna parte.

      Se penso a Gradizzolo, penso alle loro 2 Barbera, per me i vini dove lavorano e si esprimono al meglio (devi sapere che non sono un grande fan degli internazionali, specialmente quando si ha la pretesa di assomigliare ai grandi Bordolesi. Ma questo è un mio problema ed un altro discorso).

      Ho un'altra bottiglia di Negrettino in cantina e voglio berla tra 8/10 mesi, appunto per vedere l'evoluzione. Spero proprio che, come dici tu, le piante ed i metodi di vinificazione nel frattempo, abbiano portato delle migliorie, soprattutto andando avanti con il tempo.

      In questi anni ho avuto modo di conoscere parecchi produttori e non mi sorprende sapere che oltre ai vini per cui sono famosi e su cui punta l'azienda, in cuor loro si affezionino e lottino per raggiungere un obbiettivo assai più arduo, magari proprio come in questo caso su un vitigno "minore", più difficile o non compreso. Per loro è una sfida, un mettersi alla prova e sicuramente è la passione che li spinge giorno dopo giorno a fare quel mestiere. Secondo me i vignaioli (non l'industria del vino) sono persone che non si fermano mai nella ricerca e nel lavoro.
      Magari Antonio Ognibene è uno di questi. Alla prossima visita in cantina, stanne certo, è la prima domanda che gli farò.

      Non sono però d'accordo sul discorso dell'autoctono: non è una moda: una moda era quella degli internazionale in ogni ogni dove. Di fatti ora si sentono produttori che espiantano. Quella è una spesa ed un investimento sbagliato. Io Fabrizio sono un sostenitore del territorio, dell'autoctono, della non omologazione e dei vini in cui l'intervento dell'uomo sia il minore possibile e senza alcuna sofisticazione, per questo tocco certi argomenti.

      Grazie mille per il commento costruttivo.
      Riccardo.

      Elimina
  2. Ciao Riccardo,
    anch'io sono passato nella fase dell'autoctono ad ogni costo e tuttora, potrei dirti che se mi tocchi quelli dell'Alto Adige, potrei diventare molto protettivo.
    Ho ancora 2 bottiglie di Metodo Classico da Blaterle in cantina tanto per fare un esempio...
    Ora penso che vadano presi con "moderazione", le moderne tecniche enologiche possono fare molto, e hanno fatto molto, per vitigni non proprio docili, come ad esempio il Lagrein o il Sagrantino.
    Io ho sempre la speranza che i Colli Bolognesi trovino un loro "vero" punto di riferimento in fatto di vini che alzino la percezione di qualità che si ha di questa zona all'interno e all'esterno.
    Prendi ad esempio i migliori 5 Pignoletto: non ce n'é uno che assomigli all'altro.
    Manca un riferimento enologico: qual'é il grande vino dei Colli Bolognesi?
    Ci sono dei singoli grandissimi vini ma si tratta del Pignoletto di tizio, del Sauvignon di caio, del Barbera di Sempronio, ecc.. mischiati a centinaia di vini dal banale al difettato.
    E credimi, avendo fatto parte delle commissioni delle DOC, "ho visto cose che Voi umani non avete mai visto..."
    Ora anche il puntare sul Negrettino, solo perché ce l'abbiamo solo noi, mi pare un'ulteriore dispersione di forze.
    Poi, la Cantina Ognibene ci mette la sua faccia, i suoi sforzi e i suoi soldi, quindi hanno tutte le ragioni di seguire le strade che ritengono più giuste.
    Ti saluto, e grazie a te della considerazione
    fabrizio (mi piacerebbe non postare come anonimo ma non ho nessuno dei profili richiesti)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fabrizio, so benissimo che ti sta a cuore l'Alto Adige. Anche io a mio modo lo adoro, anche se alla prossima occasione d'incontro, voglio raccontarti come la penso. Non ho mai sentito nessun vino con il vitigno Blaterle. Vedi - accidenti - ora sono curioso di assaggiarlo e lo cercherò!

      Sono perfettamente d'accordo con te su tutto quello che scrivi sui Colli Bolognesi: sul punto di riferimento enologico, sulle singole eccellenze e sull'esempio del Pignoletto. E da quest'ultimo prendo uno spunto: che non sia proprio per colpa della troppa "tecnica", della troppa "chimica", che non si trova un Pignoletto uguale all'altro? Non è che per caso vogliono farci "sognare" di bere un Sauvignon o un Chardonnay? Io non capisco perché alcuni si ostinano a seguire un "sogno" altrui, invece di inseguirne uno loro. Questo discorso vale sia per i bianchi che per i rossi.

      Sai cosa spero: che questi nostri confronti possano arrivare ai produttori e che, nel nostro piccolo, possiamo essere portabandiera di un cambiamento.

      Grazie a te per la pazienza, e non preoccuparti per l'account, basta firmarsi :-)
      Passa quando vuoi, sei il benvenuto!

      Elimina

Lascia il tuo commento qui!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...